Intervista con Alessia Gorgoglione, coordinatrice pedagogica del Centro Infanzia uno Due Tre.
Oggi è una di quelle giornate di inizio autunno in cui le nuvole non lasciano filtrare neppure un raggio di sole e l’umidità mi assale appena esco di casa. Salgo in macchina, direzione Centro Infanzia Uno Due Tre per la consueta intervista della rubrica #socIO che descrive la Cooperativa Società Nuova attraverso i racconti dei nostri soci lavoratori.
Con un cielo così imbronciato non mi aspetto certo di trovare i bambini in giardino a giocare, anche se in questo asilo il meteo non spaventa mai, l’educazione all’aperto ne è infatti una delle principali proposte educative.
Educazione all’aperto e multilingua
Ed eccoli lì i bambini con i loro stivali colorati (accessori d’obbligo per gli alunni dell’Uno Due Tre), i berretti calati sulla fronte e i giubbotti ben chiusi.
Alcuni di loro si dondolano sulle altalene, altri sono intenti a chiacchierare sotto un grande albero, mentre un gruppetto è impegnato ad aiutare Silvia (educatrice) a sradicare le erbacce dall’orto coltivato insieme durante l’estate.
Entro nell’asilo, sulla porta ci sono Giorgia e Cecilia che si stanno preparando per uscire. Hanno tre anni e da sole si infilano stivali e giacca mentre Anna, educatrice madrelingua inglese, dà loro alcune indicazioni che il mio inglese arrugginito non coglie.
Provo ad approcciarmi sfoderando un “I’m looking for Alessia”, la risposta che ricevo è per me indecifrabile ma, per mia fortuna, Anna parla anche italiano.
Di cosa si occupa Alessia
Raggiungo Alessia in ufficio e la prima cosa che le dico, dopo esserci salutate, è che trovo fantastico che in un asilo ci sia un’educatrice madrelingua che si rivolge ai piccoli sempre in inglese. “L’ho corteggiata per parecchio tempo” mi risponde Alessia. “Poi finalmente è diventata una delle nostre educatrici”.
Parlando con Alessia ci si accorge che lei ha la capacità di osservare e capire le persone, di coglierne le sfumature caratteriali, le possibilità inespresse e le capacità maggiori.
E così riesce a coordinare il lavoro all’interno dell’asilo, conscia del fatto che “lavorando fianco a fianco riusciamo ad individuare i punti di forza di ognuna di noi. Le competenze di ciascuna completano quelle delle altre, perché quando lavori in squadra è molto più proficuo valorizzarsi a vicenda, piuttosto che soffermarsi sulle mancanze dei colleghi.”
Il Centro Infanzia Uno Due Tre ha sede a Nogarè ed è una struttura pensata per accogliere bambini dagli 8 ai 36 mesi, divisi in tre sezioni (8 – 16 mesi, 16 – 24 mesi, 24 – 36 mesi) e bambini dai 3 ai 6 anni, per un totale di 32 bambini nell’area nido e di altri 21 nell’area infanzia. Le educatrici sono 3 per area e a loro si aggiunge Alessia, coordinatrice pedagogica.
Tra i compiti di Alessia ci sono il coordinamento dell’equipe di lavoro, la relazione con i genitori e le decisioni in campo pedagogico. Ma quale è l’indirizzo pedagogico del Centro Infanzia Uno due Tre?
Ispirazione montessoriana
“Il Centro Infanzia è di ispirazione montessoriana. Le nostre educatrici prima di tutto osservano il bambino e successivamente strutturano l’ambiente in modo da assecondarne le inclinazioni, permettendogli di sviluppare le proprie autonomie.
In poche parole seguiamo il principio dell’aiutami a fare da solo, proponendo di volta in volta attività individualizzate, capaci di far accrescere l’autostima dei bambini, perché tutti noi sappiamo che quando riusciamo in un’impresa, che fino a prima credevamo impossibile, poi ci sentiamo più sicuri di noi stessi e le difficoltà non ci spaventano più, perché sappiamo di poterle superare. Lo stesso vale per i bambini.”
Alessia mi spiega che alla base delle attività quotidiane non c’è un piano formativo deciso ad inizio anno, proprio perché le necessità di ogni bambino emergono nel momento in cui si trova davanti ad un ostacolo, oppure ad un desiderio o ad una curiosità che intende soddisfare.
“È fondamentale che i genitori si fidino di noi educatrici e del metodo che proponiamo, per questo mi soffermo molto a parlare con loro, a spiegare come lavoriamo e come si articola la nostra proposta educativa. Certo ho la fortuna di lavorare con persone preparate ed empatiche, capaci di instaurare una relazione di fiducia con i bambini.”
La Cooperativa Società Nuova
Fiducia è una parola che ricorre spesso nella chiacchierata con Alessia, anche quando mi spiega come ha iniziato a lavorare con Società Nuova.
“Io ho iniziato a lavorare al Centro Infanzia nel 2013. A dirigere la struttura c’era Silvia, che l’aveva aperta nel 2003 che l’ha poi ceduta a Società Nuova. Da quando la Cooperativa è subentrata nella gestione del Centro Infanzia sono aumentate le iscrizioni proprio perché molti bellunesi ci hanno dato fiducia sapendo che alle spalle abbiamo una realtà grande e consolidata come Società Nuova.”
E per te cosa significa lavorare a Società Nuova?
“La Cooperativa mi ha dato un incarico importante di cui vado fiera.
Faccio un lavoro che mi piace e che mi appaga e ne sono entusiasta perché è quello che sognavo di fare, senza contare che lavorando con persone efficienti e con le quali condividiamo la stessa linea pedagogica, tutto è più facile.”
Senti il peso della responsabilità?
“La responsabilità va di pari passo con la possibilità. Francesca Carlin, referente per l’area minori di Società Nuova, ascolta ogni mia proposta, mi lascia lo spazio per provare e questo non è scontato. Facendo questo lavoro siamo in cammino e lo saremo sempre, i margini per migliorare ci sono, certo, ma ciò che insegnamo ai bambini vale anche per noi: finchè non provi non saprai mai se ne sei capace oppure no.”